Fara Filiorum Petri
Il serpentone. È un dolce a forma di serpente fatto di pasta frolla, con ripieno di confettura d'uva, noci tritate e canditi, che viene offerto tagliato a fette. Servito durante la Festa delle Farchie, è uno dei dolci più particolari d'Abruzzo.
Per la pasta frolla:
2 uova,
2 cucchiai di zucchero,
2 cucchiai di olio,
2 cucchiai vino bianco,
farina 00 q.b.
La pasta deve risultare morbida, ma non appiccicosa e va tirata con il matterello fino a ottenere uno spessore di 4-5 millimetri, dando al pezzo forma ovale.
Per il ripieno (ricetta di Marinetta):
350 g. di confettura d’uva,
80 g. di noci tostate e tritate al coltello grossolanamente, insieme a qualche mandorla (in alcune ricette si possono trovare anche i canditi),
50 g. di cioccolato fondente tritato,
10-12 biscotti secchi tritati,
buccia d’arancia grattugiata,
1 cucchiaino di caffè in polvere.
Deve risultare un composto morbido, ma abbastanza consistente: se risulta troppo duro, diluire con mosto cotto, se è troppo liquido aggiungere altri biscotti secchi.
Procedimento:
Amalgamare tutti gli ingredienti in un tegame messo su fuoco lento. Girare fino a quando si addensa e si ottiene una crema consistente. Lasciare raffreddare.
Il composto ottenuto va posato a qualche centimetro dal bordo lungo del pezzo di pasta frolla, che va arrotolato e sigillato con una spruzzata di acqua. Modellare a forma di serpente stringendo leggermente a punta le estremità e inserire in una di esse due grani di pepe a ricordare gli occhi. Sistemare il serpentone sulla placca da forno e infornare a 170° per una ventina di minuti. Quando si è raffreddato, spolverare con zucchero a velo.
Lo sapevi che il serpentone anticamente veniva fatto con il sanguinaccio?
Lo stesso ripieno della ricetta moderna del serpentone viene usato a Fara per farcire i calcionetti, dolcetti questi molto diffusi in buona parte dell’Abruzzo e perciò abbastanza variabili.