di: Abruzzo Marrucino

Il serpentone, un dolce rituale

Gennaio

Fara Filiorum Petri

Il serpentone. È un dolce a forma di serpente fatto di pasta frolla, con ripieno di confettura d'uva, noci tritate e canditi, che viene offerto tagliato a fette. Servito durante la Festa delle Farchie, è uno dei dolci più particolari d'Abruzzo.

 

Per la pasta frolla:

2 uova,

2 cucchiai di zucchero,

2 cucchiai di olio,

2 cucchiai vino bianco,

farina 00 q.b.

La pasta deve risultare morbida, ma non appiccicosa e va tirata con il matterello fino a ottenere uno spessore di 4-5 millimetri, dando al pezzo forma ovale.

 

Per il ripieno (ricetta di Marinetta):

350 g. di confettura d’uva,

80 g. di noci tostate e tritate al coltello grossolanamente, insieme a qualche mandorla (in alcune ricette si possono trovare anche i canditi),

50 g. di cioccolato fondente tritato,

10-12 biscotti secchi tritati,

buccia d’arancia grattugiata,

1 cucchiaino di caffè in polvere.

Deve risultare un composto morbido, ma abbastanza consistente: se risulta troppo duro, diluire con mosto cotto, se è troppo liquido aggiungere altri biscotti secchi.

 

Procedimento:

Amalgamare tutti gli ingredienti in un tegame messo su fuoco lento. Girare fino a quando si addensa e si ottiene una crema consistente. Lasciare raffreddare.

Il composto ottenuto va posato a qualche centimetro dal bordo lungo del pezzo di pasta frolla, che va arrotolato e sigillato con una spruzzata di acqua. Modellare a forma di serpente stringendo leggermente a punta le estremità e inserire in una di esse due grani di pepe a ricordare gli occhi. Sistemare il serpentone sulla placca da forno e infornare a 170° per una ventina di minuti. Quando si è raffreddato, spolverare con zucchero a velo.

Lo sapevi che il serpentone anticamente veniva fatto con il sanguinaccio? 

Lo stesso ripieno della ricetta moderna del serpentone viene usato a Fara per farcire i calcionetti, dolcetti questi molto diffusi in buona parte dell’Abruzzo e perciò abbastanza variabili.

L'antica ricetta del serpentone

“Oggi l’antica ricetta per fare il dolce serpentone è stata quasi del tutto abbandonata a causa della presenza del sanguinaccio, non gradito alle nuove generazioni", dice Gemma De Ritis, presidente della Pro Loco di Fara Filiorum Petri. 

"L'antica preparazione del serpentone è conservata nel ricettario di mia madre:  

Per la pasta frolla:

2 uova,

2 cucchiai di zucchero,

2 cucchiai di olio,

2 cucchiai vino bianco,

farina 00 q.b.

La pasta deve risultare morbida ma non appiccicosa e va stesa con il matterello fino ad ottenere uno spessore di 4-5 millimetri, dando al pezzo forma ovale.

 

Per il ripieno:

20 cl di sanguinaccio,

30 cl di mosto cotto,

1 tazzina di cioccolato fuso,

1 noce di burro,

2 cucchiai di zucchero,

5-6 biscotti secchi tritati,

poche mandorle tostate e tritate,

un pezzetto di cannella e un pezzetto di buccia d’arancia.

 

Procedimento:

Riunire tutti gli ingredienti in un tegame messo su fuoco lento. Girare fino a quando il composto si addensa e si ottiene una crema consistente. Lasciare raffreddare.

Il composto ottenuto va posato a qualche centimetro dal bordo lungo del pezzo di pasta frolla, che va arrotolato e sigillato con una spruzzata di acqua. Modellare a forma di serpente stringendo leggermente a punta le estremità e inserire in una di esse due grani di pepe a ricordare gli occhi. Sistemare il serpentone sulla placca da forno e infornare a 170° per una ventina di minuti. Quando si è raffreddato, spolverare con zucchero a velo e servire a fette.

Può essere accompagnato da vino cotto, preparato in casa da molte famiglie del paese”.

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