“Oggi l’antica ricetta per fare il dolce serpentone è stata quasi del tutto abbandonata a causa della presenza del sanguinaccio, non gradito alle nuove generazioni", dice Gemma De Ritis, presidente della Pro Loco di Fara Filiorum Petri.
"L'antica preparazione del serpentone è conservata nel ricettario di mia madre:
Per la pasta frolla:
2 uova,
2 cucchiai di zucchero,
2 cucchiai di olio,
2 cucchiai vino bianco,
farina 00 q.b.
La pasta deve risultare morbida ma non appiccicosa e va stesa con il matterello fino ad ottenere uno spessore di 4-5 millimetri, dando al pezzo forma ovale.
Per il ripieno:
20 cl di sanguinaccio,
30 cl di mosto cotto,
1 tazzina di cioccolato fuso,
1 noce di burro,
2 cucchiai di zucchero,
5-6 biscotti secchi tritati,
poche mandorle tostate e tritate,
un pezzetto di cannella e un pezzetto di buccia d’arancia.
Procedimento:
Riunire tutti gli ingredienti in un tegame messo su fuoco lento. Girare fino a quando il composto si addensa e si ottiene una crema consistente. Lasciare raffreddare.
Il composto ottenuto va posato a qualche centimetro dal bordo lungo del pezzo di pasta frolla, che va arrotolato e sigillato con una spruzzata di acqua. Modellare a forma di serpente stringendo leggermente a punta le estremità e inserire in una di esse due grani di pepe a ricordare gli occhi. Sistemare il serpentone sulla placca da forno e infornare a 170° per una ventina di minuti. Quando si è raffreddato, spolverare con zucchero a velo e servire a fette.
Può essere accompagnato da vino cotto, preparato in casa da molte famiglie del paese”.