Roccamontepiano
La Festa di San Rocco si tiene a cavallo di Ferragosto. Il santo viene ricordato sul calendario il 16 agosto, perciò i festeggiamenti si uniscono a quelli per l'Assunta. Roccamontepiano è tra i paesi più rinomati per la celebrazione popolare del Santo e gli riserva una devozione particolare.
San Rocco è tra i santi taumaturghi più venerati in Abruzzo. Viene rappresentato con la conchiglia del pellegrino e la leggenda vuole che scese dalla Francia in Italia dove si prodigò nella cura dei malati di peste, da cui rimase a sua volta contagiato. È invocato come santo guaritore, soprattutto delle malattie infettive. La sua iconografia lo raffigura con bastone, zucca per l'acqua e conchiglia sul petto, come i pellegrini. Una piaga sulla coscia, segno del morbo, e un cane con un pezzo di pane in bocca che lo avrebbe sfamato durante la malattia.
Si ipotizza che il santo pellegrino, negli anni di permanenza a Roma, nel XIV secolo, si sia spostato per raggiungere il paese di Roccamontepiano, all'epoca feudo degli Orsini, potente famiglia patrizia nella culla della Chiesa cattolica. Qui si trasferirono alcuni pellegrini ospitati e protetti dalla potente famiglia.
Proprio a Roccamontepiano, il giovane Rocco si rifugiò in una grotta, dove ancora oggi sgorga una sorgente d'acqua ritenuta miracolosa.
"San Rocco è considerato un santo degli umili, dei contadini in particolare, anche perché la sua festa coincide con la fine della trebbiatura, quando si celebrano i riti di ringraziamento per il grano raccolto. Per questo, in numerosi borghi abruzzesi compreso Roccamontepiano, sfilano in processione gruppi di donne che portano conche colme di grano e altre cibarie da offrire in dono al santo.
Inoltre, il 16 agosto è tradizionalmente ritenuta una data meteorologicamente critica, perché segnalerebbe l'arrivo delle perturbazioni che precedono l'autunno". Nei pressi della chiesa (di Roccamontepiano) una piccola grotta ospita una vasca con acqua sorgiva che i devoti considerano taumaturgica, così la attingono per berla e riempiono bottiglie da portare a casa per usarla nel momento del bisogno, per applicarla su ferite e contusioni" (Adriana Gandolfi, Fest'e fiera).
Il culto di San Rocco crebbe per importanza a Roccamontepiano dopo il 1765, quando una frana distrusse l’intero paese risparmiando la chiesa a lui intitolata. È usanza dei fedeli bere l’acqua della sorgente di San Rocco, ritenuta miracolosa, che sgorga nella grotta a un passo dalla chiesa.
Una volta giunti a Roccamontepiano, paese pedemontano della Maiella, ci si può fermare a degustare il Vino Cotto, squisito prodotto della tradizione agroalimentare, in abbinamento al più classico dei cibi di strada abruzzesi, la porchetta.
Salendo le scale adiacenti alla chiesa, si può far visita alla bottega artigianale CeramiCapetola che realizza la tradizionale brocca di San Rocco in ceramica, nata per raccogliere l'acqua taumaturgica della sorgente.
L'immagine di copertina è dell'artista Michela Di Lanzo