L’arrivo del Carnevale nelle case abruzzesi si sente anche nell’aria, profumata di miele e agrumi. Sono gli aromi sprigionati nelle case durante la preparazione del dolce tipico di questo colorato periodo carnevalesco: la cicerchiata. Dolce inserito nell’Atlante dei prodotti tipici della Regione Abruzzo: “La cicerchiata si presenta composta da palline dorate di pasta fritta, dette “cicerchie” perché ricordano nella forma questa varietà di legume, legate insieme dal miele”.
Simile agli struffoli napoletani, preparati però nel periodo natalizio, la cicerchiata si è affermata in Abruzzo e in tutta l’area centro-meridionale dell’Italia, dall’Umbria al Molise, dove insistono importanti produzioni di miele e/o di cicerchia. Il suo nome, infatti, pare derivi dalla cicerchia, antica leguminosa che fino ad alcuni decenni fa era coltivato in tutto l’Abruzzo - costituendo un importante ingrediente dell’alimentazione dei contadini - e sta a indicare un mucchio di cicerchie, così come si presenta, sia nella sua forma circolare a corona/ciambella sia in quella di monoporzione. Le palline ricordano i semi e il rinnovarsi del ciclo naturale.
Un fritto semplice e dalla fragrante bontà, viene preparato con un impasto semplicissimo di uova, farina, zucchero e olio. Esistono anche alcune varianti legate alla zona e alla fantasia.
Spesso viene spolverata con codette di zucchero colorate, come coriandoli, o da granella di mandorla. In ogni modo la cicerchiata tenta grandi e piccini, con le palline... che una tira l'altra, con la dolcezza del miele che le conferisce lucentezza, con il colore dorato indice di fragranza.
Ricetta della signora Elisa
INGREDIENTI
Per l’impasto (moltiplicare gli ingredienti secondo le necessità: con 10 uova vengono riempiti circa 50 pirottini):
- 1 uovo
- 100 g di farina 00
- 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
- 2 cucchiai di zucchero semolato
- succo di un limone (per 10 uova)
- 2 cucchiai di liquore Sambuca o Anice (per 10 uova)
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Per la preparazione:
- olio di semi di girasole o arachidi
- 500 g di miele di acacia (per 10 uova)
- Succo di 4 mandarini, quelli con i semi e con buccia giallastra (per 10 uova)
- mandorle sgusciate e tritate
- zuccherini colorati (a piacere)
IL PROCEDIMENTO
Su una spianatoia versate a fontana la farina, inserite al centro le uova, lo zucchero, l’olio extra vergine di oliva, il succo di limone e la Sambuca. Impastate velocemente fino a ottenere un panetto liscio e compatto (l’impasto deve risultare consistente ma morbido: non deve attaccarsi alle mani). Lasciatelo riposare per alcune ore (potete preparare l’impasto anche in planetaria unendo tutti gli ingredienti).
Dal panetto ricavate dei rotolini di circa 1 centimetro di diametro, tagliateli a pezzetti di circa un centimetro per ottenere degli gnocchetti.
Friggete le palline/gnocchetti in abbondante olio di semi bollente, poche alla volta, e lasciatele asciugare su carta assorbente.
In una casseruola fate sciogliere il miele su fiamma bassa, aggiungendo il succo dei mandarini, amalgamate. Dopo circa 5 minuti aggiungete le palline fritte e della granella di mandorle. Mescolate con cura fino a che il liquido non si sia ritirato. Spegnete il fuoco e adagiate le palline su un piatto da portata formando una corona (bagnatevi leggermente le mani per fare questa operazione), o nei pirottini di carta come monoporzioni.
Spolverare con le mandorle tritate grossolanamente e, a piacere, con confettini colorati a ricordare i coriandoli.