18/09/2024
A settembre in Abruzzo iniziava la transumanza verso la Puglia.
Il 29 del mese parte da L'Aquila la XVIII Edizione del Cammino lungo il Tratturo Magno, in ricordo di Pierluigi Imperiale.
Pierluigi Imperiale scrisse la Prima Guida al Tratturo Magno (2007). Parole che da sempre hanno accompagnato e caratterizzato lo spirito del Cammino e segnato l'inizio di questa iniziativa alla riscoperta del tratturo magno e della transumanza, dal 2019 diventata Patrimonio Immateriale dell'Umanità UNESCO.
Testo tratto dalla Guida:
LA TRANSUMANZA
La transumanza, patrimonio nobile e antico di popolazioni che attraverso la cultura pastorale hanno scambiato conoscenze, implementato economie, favorito scambi commerciali, trova con fatica una sua giusta collocazione nel mondo contemporaneo dove le relazioni umane sono scandite da una diversa concezione del tempo.
Le vie di comunicazione ancora oggi veicolano culture e costumi nuovi, ma sono depositarie di un diverso modus vivendi all’insegna dell'accesso diretto e veloce alle informazioni e all’ambiente. La vasta bibliografia esistente interpreta e documenta le vie dei tratturi nel loro valore storico, eppure molti segnali indicano come la cultura della pastorizia sia una realtà ancora viva, soprattutto nelle regioni attraversate da queste vie.
In Abruzzo, nel Molise e in Puglia sono stati proposti nell'ultimo decennio un buon numero di progetti e di lavori mentre giovani aziende hanno trovato forme di cooperazione e di valorizzazione per i loro prodotti. Il vivo interesse coltivato dagli “addetti ai lavori” negli anni 2000, è ancora insufficientemente supportato dalla pubblica amministrazione per la quale l’eredità dei tratturi pare essere diventata quasi un peso o, al limite, un' icona turistica vuota di contenuti.
Ogni idea positiva sembra che si scontri con il depauperamento progressivo di quelli che un tempo erano beni demaniali per eccellenza. L'impossibilità di recuperare integralmente i simbolici 111 metri di larghezza originali del Tratturo Magno lungo i 244 km che vanno dall’Aquila a Foggia, può però essere superata attraverso una nuova visione del tratturo.
Il Tracturo non è semplicemente un'area da tutelare: è un percorso e un bene immateriale che ha una storia di secoli e nei secoli ha subito cambiamenti e adattamenti continui, trasformazioni che testimoniano il passaggio dell'uomo. Un esempio ispiratore a livello europeo è il Camino de Santiago de Compostela, studiato direttamente da alcuni membri del gruppo di lavoro, che è diventato un momento di importanza unica per realizzazioni sostenute da Fondi Comunitari. Annualmente richiama centinaia di migliaia di pellegrini, fedeli e non, in un contesto in qualche modo analogo al nostro.
In Spagna El Camino è stato individuato come una linea di sviluppo comune per le aree rurali di regioni che spesso sono state in contrasto tra loro: è la dimostrazione di un successo possibile e ripetibile.
IL CAMMINO
Ci sono 300.000 passi da muovere per arrivare dall’Aquila a Foggia, qualche decina di chilometri in più da percorrere rispetto agli originari 244 di lunghezza del Tratturo Magno.
Durante il percorso non seguiamo la via più agevole, perché il nostro impegno principale è quello di fare esattamente, metro dopo metro, il Tratturo Magno e verificarne la percorribilità a piedi e con le greggi.
I pastori impiegavano 15 giorni con le loro pecore, ma era un tempo molto variabile: dipendeva in gran parte dalle condizioni meteorologiche e dallo stato di salute delle greggi alla partenza e poi, come sempre, dagli imprevisti. Noi di solito forziamo il passo negli attraversamenti cittadini o pericolosi per il traffico, dove non possiamo essere accompagnati da animali, così possiamo fare anche più ore di cammino ogni giorno rispetto ai nostri predecessori. 9 giornate di cammino piene per arrivare dal Piazzale di Santa Maria di Collemaggio fino in Piazza dell’Epitaffio a Foggia, con tappe lunghe anche fino a 40 km.
Paradossalmente la tappa più breve, la seconda da Cinturelli a Forca di Penne, è anche la più dura sia per il dislivello da superare, sia per l’assenza di sentieri in mezzo ad un bosco ricresciuto da pochi anni sul tratturo. E’ difficile anche il cammino sulle colline del chietino, caratterizzate da saliscendi continui su sentieri con fondo argilloso.
Fortunatamente i vigneti e le piante di fico cariche di frutti ci offrono ogni anno un dolce conforto. Complessivamente percorriamo all'incirca 250 chilometri superando 10.000 metri di dislivello, compresi tra i 950 mt s.l.m. di Forca di Penne (AQ) e la riva dell’Adriatico a Campomarino (CH). La possibilità di sosta e di pernottamento lungo il Tratturo Magno richiede che si attivi un protagonismo diffuso tra le comunità locali e le associazioni per definire i luoghi dell’ospitalità, unite a rivalorizzare il Tratturo Magno come bene immateriale comune di inestimabile valore.
Ci entusiasma riscontrare come di anno, in anno si vadano organizzando sempre più iniziative per il Tratturo Magno. È tra i principali obiettivi di questo movimento di camminatori quello di stimolare sul territorio associazioni e enti pubblici per fare rete attorno alla rivalorizzazione del percorso tratturale, la tutela e il rilancio dei beni comuni demaniali, dei beni paesaggistici e storico-culturali del mondo rurale e delle sue risorse interne, di stili di vita più legati al respiro della terra, alla bellezza, al silenzio e ai tempi più lenti del cammino.