San Martino Sulla Marrucina
La Festa di San Giuseppe è legata alla venerazione del Santo patrono che, leggenda vuole, si oppose all’invasione del paese di San Martino sulla Marrucina da parte dei francesi nel 1799.
La festa si tiene il 18 e 19 marzo di ogni anno. Il Comitato festa, per reperire i fondi, organizza in paese la preparazione di piccoli pani, chiamati “pane di San Giuseppe”, impastati con anice, e la raccolta di una certa quantità di vino rosso locale. Il pane e il vino vengono quindi benedetti in chiesa e il Comitato, divisosi in piccoli gruppi e al suono di un tamburello, li distribuisce nei paesi limitrofi in cambio di offerte.
Consuetudine vuole che il pane venga baciato prima di essere consumato e che si faccia una preghiera prima di bere il vino, a sancirne la sacralità.
Si arriva quindi al 18 di marzo, quando alla sera vi è “l’Esposizione”: una cerimonia durante la quale la statua del Santo e l’intera chiesa gremita di fedeli vengono lasciate al buio per poi essere illuminate improvvisamente e inondate dalla musica della banda musicale rimasta fuori dalla chiesa.
L'intento è di rievocare con il fragore l’apparizione del Santo ai francesi che si preparavano all'invasione. Il giorno dopo, inoltrandosi per il paese, il visitatore viene proiettato fuori dal tempo: il centro storico brulica di venditori, come negli antichi mercati e si può assistere alla processione del Santo, che deve raggiungere i 4 angoli del paese per la benedizione. I fedeli procedono dietro la statua di San Giuseppe, mentre il corteo è guidato dall’antica “Congrega di San Giuseppe”, con la caratteristica mantellina azzurra e tunica bianca. È questa che trasporta le insegne del Santo e una antica croce processionale che viene esposta solo in questa occasione.
Un improvviso fuoco pirotecnico potrebbe farvi sobbalzare il cuore, i dolci tipici potrebbero estasiarvi, la partecipazione al “Carro”, una vera e propria asta di prodotti enogastronomici tipici offerti dai cittadini, potrebbe esaltarvi.
Il consueto concerto finale vi condurrà alla mezzanotte, quando lo spettacolo pirotecnico più grande chiuderà la festa, rievocando gli antichi tornei in cui nei secoli scorsi i maestri polverieri di San Martino si sfidavano in onore del Santo.
Il culto di "San Giuseppe il difensore" è molto antico a San Martino sulla Marrucina. La prima cappella venne realizzata tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. Ad esso sono legate molte leggende. La più famosa racconta che un vecchio intimò alle truppe napoleoniche, nel 1799, di non assalire il paese. Queste sorrisero davanti alla minaccia e si lanciarono al galoppo verso il paese, cercando di travolgere l’anziano. Ma una immensa luce inondò l’uomo che si manifestò rivelando di essere San Giuseppe. I cavalli francesi si inginocchiarono e i soldati fuggirono atterriti rivolgendo i loro attacchi alla vicina Guardiagrele e risparmiando il paese.