San Martino Sulla Marrucina
La particolare ricorrenza dei Santi Sposi celebrata a San Martino sulla Marrucina ha carattere devozionale ed è unica nel panorama mondiale.
Nasce probabilmente nel XVII secolo, forse come ex voto per un matrimonio tra due importanti personaggi locali, e nel XVIII secolo l’evento è diventato tanto importante da essere riproposto in un affresco situato nella principale chiesa del paese, San Cristinziano, ispirato a temi della scuola di Raffaello.
Si tratta di una delle prime feste dell’anno, che ha ricorrenza il 23 di gennaio, ed è molto sentita dalla comunità. Come quasi tutte le feste del paese, anche questa è legata al culto del santo patrono San Giuseppe, che viene festeggiato anche in altre due ricorrenze: il 19 marzo, che coincide con la festa patronale, e il Patrocinio di San Giuseppe, che si tiene due settimane dopo la Pasqua.
La celebrazione dei Santi Sposi è un modo per ricordare e festeggiare il matrimonio tra La Beata Vergine e San Giuseppe. Si tratta di una vera a propria ricostruzione di un matrimonio reale, anche se di fatto è simbolico. Tutta la festa si svolge al mattino: si inizia con la Santa Messa in San Cristinziano, durante la quale vengono esposte le statue della Beata Vergine e di San Giuseppe. Durante la Messa viene data la benedizione alle coppie dei fidanzati presenti, a consolidare il loro amore e ufficializzare il legame. È possibile per le coppie sposate rinnovare i voti di matrimonio e benedire gli anelli nuziali.
Alla fine della cerimonia, le due statue vengono portate in processione lungo un percorso che attraversa l'intero perimetro del centro storico, a simboleggiare la benedizione dei novelli sposi su tutti. È tradizione che la statua della Madonna sia portata dalle donne, mentre quella di San Giuseppe dagli uomini del paese. I partecipanti seguono il corteo capeggiato dai membri della Congrega di San Giuseppe, antichi custodi dei riti del santo, che indossano la caratteristica mantellina celeste e tunica bianca stretta da un cordone color oro.
Una volta che le statue rientrano in chiesa, vengono posizionate davanti all’altare, come in un vero matrimonio. Inoltre si distribuiscono confetti benedetti che indicano la volontà degli sposi di rendere partecipi i fedeli della gioia per la loro unione. I confetti, un prodotto tipico dell’Abruzzo antico, vengono confezionati in ciuffetti di tulle e sistemati in grandi ceste ai piedi dell’altare per poi essere consegnati ai fedeli. La tradizione dei confetti è legata al sogno di un membro della Congregazione al quale apparve in sogno San Giuseppe: il Patrono chiese confetti per festeggiare il suo sposalizio e da quel momento la tradizione si arricchì con questa caratteristica. I confetti sono considerati beneauguranti per chi li riceve, soprattutto per le giovani coppie che si sposeranno entro l’anno.
La tradizione potrebbe anche essersi originata in seguito a un matrimonio tra due personaggi importanti della cittadina che decisero di istituire in quel periodo la Cappella di San Giuseppe, risalente al XVII secolo.