di: Anna Crisante

La Festa della Lumaca - Festina Lente

La prima edizione ha tracciato il percorso futuro

Vacri

Si pone un grande traguardo la Festa della Lumaca di Vacri, promosso dalla neonata Confraternita della Lumaca. Nella prima edizione del 27 luglio 2024, sono state poste le basi per il suo sviluppo e illustrati gli step da percorrere affinché l’evento possa tracciare negli anni una diversa idea del paese.

Festina Lente, questo il nome dell’evento che richiama la locuzione latina attribuita all’imperatore Augusto dallo storico Svetonio, gioca con le parole “affrettarsi lentamente” per indicare l’auspicio a lavorare velocemente nell’evocare l’immagine della lentezza come filosofia di un territorio.

E si è scelta la lumaca come trait d’union, che però a Vacri non rimane nell’ambito del simbolismo ma si innesta sui risvolti della presenza di un’azienda che alleva lumache, risvolti economici, sociali, turistici.

Si parte proprio da qui, dall’attività di elicicoltura, per dare carattere di concretezza ai sogni. È stato lo stesso presidente della Confraternita della Lumaca e allevatore di chiocciole, Alessio Paravia, ad aprire il convegno, moderato dal giornalista Paolo Castignani, dal titolo La lumaca simbolo di tradizione, sviluppo e dialogo con il territorio: “Avvertiamo l’esigenza – ha detto Paravia - di socializzazione tra le persone, la nostra associazione mira allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio partendo dal basso. La pandemia ci ha fatto capire che la lumaca si consuma in amicizia e compagnia. L’iniziativa è anche un modo per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri, compreso il nostro. Vogliamo rendere la Confraternita un centro utile per la comunità, nata perché questo è un territorio che vuole svilupparsi”.

Gli interventi successivi sono stati fatti da esperti e rappresentanti istituzionali, a disegnare in anteprima una futura collaborazione pubblico-privata per lo sviluppo del progetto.

Il presidente della Pro Loco di Vacri Remo Pantalone ha invitato la platea a “prendersi del tempo per dare qualità alla vita, mettere al centro la lentezza. Mia madre – ha ricordato - insieme alle donne della contrada, usciva con le ceste per la raccolta delle ‘ciammaiche’ (termine abruzzese per indicare la lumaca) che si trovavano lungo i bordi delle strade. Poi si mangiava tutti insieme”.

Per il sottosegretario della Giunta regionale con delega al Turismo Daniele D’Amario, “il territorio di Vacri sta lanciando un’operazione di marketing territoriale importante grazie alla presenza di questa attività produttiva (l’allevamento di lumache). Perché legare un territorio a un prodotto e al concetto di turismo lento agganciato all’ esperienza vuol dire vivere quel luogo per godere della vita.”

Il sindaco di Vacri Piergiuseppe Mammarella ha ricordato che “da quest’area lo scorso anno ha preso il via il biodistretto ‘Le Verdi Valli Teatine’, il primo in Abruzzo, esempio di rispetto e tutela dell’ambiente, per disegnare un territorio che si lega al prodotto agricolo e all’agricoltura in modo unitario. Ora abbiamo l’opportunità di sviluppare anche il turismo”.

Il professore di Sociologia presso l’Università D’Annunzio CH-PE, Simone D’Alessandro, ha parlato di “convivialità e del ritrovarsi per fare comunità, occasione di riflessione su come si è e come si vuole essere”. Ha sottolineato l’importanza del piccolo (inteso come paese) che può essere grande e che spesso il periferico è centrale. "La società si muove su due direttrici: da una parte assistiamo a una grande concentrazione di popolazione nelle metropoli, e a 2mila Comuni a rischio spopolamento, dall’altra parte ci sono quattrocento milioni di persone che si spostano dalle metropoli perché vogliono altri modelli, cercano i silenzi e i vuoti". Alcune azioni possono innescare un cambiamento e spostare i flussi come è accaduto in alcuni Comuni virtuosi d’Italia.

“Le Comunità di Progetto mettono in atto l’intelligenza creativa, valorizzata da vari soggetti, i quali qui possono creare un vantaggio competitivo sul concetto di lentezza e sostenibilità. La visibilità può portare a nuovi investimenti. Questa iniziativa ha le premesse per una rigenerazione sociale e un neo-popolamento. Rappresenta un’alternativa.”

Il Rettore dell'Università di Teramo Dino Mastrocola ha parlato dell’importanza dei simboli. “La lumaca è simbolo di lentezza e ha un collegamento con il territorio. I nostri nonni chiamavano la lumaca ‘pesce di terra’. Questo gasteropode ha un contenuto proteico elevato, basso contenuto in grassi, come i pesci di acqua dolce, alta percentuale di Sali minerali, l’80% di acqua. È, inoltre, un prodotto estremamente digeribile.

Il tipo di allevamento non è estremamente complicato, elemento positivo da considerare. Un allevamento a ciclo biologico si inserisce nel paesaggio e nell’ecosistema. È adatto per i territori marginali e per i declivi che stiamo abbandonando; il prodotto si presta ad affrontare viaggi verso paesi lontani. Dobbiamo promuovere la ‘restanza’, ma abbiamo bisogno anche della ‘ritornanza’. Quindi gli sviluppi di questa iniziativa potrebbero creare delle prospettive di ritornanza. È necessario anche creare una rete di formazione e competenze per trasformare questo prodotto.  Si potrebbe pensare a una DECO (Denominazione Comunale)”. E conclude con un’esortazione: “lavoriamo tutti insieme in questa direzione”.  

Il presidente del Gal Maiella Verde, Tiziano Teti, ha esposto le attività del Gruppo di Azione Locale che sta gestendo le risorse del PSR 2014 – 2022 e comprende 84 Comuni delle aree interne della provincia di Chieti: “il Gal lavora per la valorizzazione delle aree interne e dei suoi prodotti. Un prodotto tipico va collegato alla cultura e alla tradizione del territorio che va raccontato anche con le tradizioni che girano intorno al prodotto: come viene cucinato, ecc. Una Comunità di Progetto valorizza il prodotto, incentiva il turismo e stimola la rigenerazione del territorio”.

Lorenzo Palazzoli, medico, ricercatore e ambasciatore del gusto ha messo l’attenzione sul fatto che il viaggiatore va alla ricerca di cibi diversi per soddisfare anche il palato, oltre che apprezzare le qualità nutrizionali. Ha concluso poi il convegno con una interessante illustrazione delle schede tecniche sui valori nutrizionali delle chiocciole.

Dopo il convegno lo chef Arcangelo Tinari del ristorante Villa Maiella di Guardiagrele, 1 Stella Michelin, ha tenuto in piazza della Repubblica uno showcooking con la lumaca come protagonista.

La Confraternita della Lumaca

Alessio Paravia, allevatore di lumache, è presidente della neonata Confraternita della Lumaca, associazione APS che riunisce appassionati e professionisti del settore enogastronomico, tra cui lo chef Arcangelo Tinari di Villa Maiella e il giornalista Giovanni Angelucci, con l’obiettivo di tutelare il prodotto e promuovere lo sviluppo del territorio attraverso una rete di realtà virtuose. La confraternita si propone di creare un disciplinare per l’allevamento e la lavorazione delle lumache in Abruzzo.

L'allevamento a ciclo biologico delle chiocciole di Vacri

ITALIANeat è l'azienda di elicicoltura che opera sul territorio di Vacri.

Nel 2015 il titolare riconverte gli stabilimenti di famiglia per creare un allevamento di lumache innovativo. Realtà artigianale con una produzione di circa 25–30 quintali all’anno.

L’allevamento si sviluppa in un sistema indoor e non in campo aperto, luogo in cui la lumaca risentirebbe dell’inquinamento da metalli pesanti del suolo, assorbiti insieme alle sostanze minerali. Da qui la decisione di organizzare un sistema di allevamento a ciclo biologico dove si riesce a controllare l’alimentazione dell’animale, con isolamento da contaminazione di deiezioni di ratti e volatili.

Le lumache sono della varietà autoctona, Helix Aspersa Muller, di alta qualità, che ha ricevuto la denominazione “Res Tipica” dal Comune di Vacri in quanto prodotto tipico locale.

L'allevamento è basato su quattro linee produttive con un sistema che sfrutta i vecchi 'coppi', tegole in terracotta, posizionati su telai ricoperti di terra. Questi non hanno resine, non hanno coloranti e collanti, danno mineralità alla carne di lumaca senza contaminarla. Inoltre riescono a mantenere naturalmente un certo grado di umidità per le stagioni più calde.

Coppi e terra che si ritrovano anche nelle tipiche case rurali in terra cruda del territorio.

Scheda tecnica

La lumaca, mollusco gasteropode, è tra i dieci animali più lenti al mondo. Nei movimenti record di velocità raggiunge 0,0099 Km/h o 16,5 cm/min.

Attualmente la raccolta e la vendita di lumache selvatiche è vietata come misura per proteggere le specie autoctone, perciò possono essere consumate soltanto quelle da allevamento, un’attività chiamata elicicoltura. Lo sviluppo sostenibile prevede l’allevamento con selezione, pulitura, glassatura e confezionamento in sacchetti pronti per la vendita.

Quindi possiamo abbandonare l’immagine popolare che vuole la raccolta di lumache selvatiche sotto la pioggia con un sacco o canestro in mano, lungo le strade di campagna.

Fin dall’antichità le chiocciole venivano consumate per le loro proprietà nutraceutiche. I latini le consideravano un ottimo rimedio contro le indigestioni e le ulcere gastriche. Le consumavano bollite e arrostite, mangiandole sempre in numero dispari.

Nel Medioevo venivano impiegate per cicatrizzare ferite ed emorragie, per curare ernie e patologie oculari. Le preparazioni popolari venivano bevute come decotto contro tosse e catarro, in quanto le sostanze mucillaginose di cui sono ricche funzionavano come un espettorante.

Il brodo di lumache era considerato un antidoto contro lo scorbuto. Secondo la medicina dell’Ottocento gli estratti della chiocciola erano un ottimo modo per mantenere liscia la pelle femminile e tuttora esistono prodotti di bellezza a base di elicina.

Le lumache hanno pochi grassi e questi perlopiù sono polinsaturi, si avvicinano quindi all’olio extravergine di oliva, hanno una buona percentuale di proteine e un’alta percentuale di umidità. Possono essere consumate da chi ha il colesterolo alto, dai diabetici, da chi ha problemi vascolari, a rischio di infarto o ictus. La digeribilità è elevatissima.

Contengono molti aminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di sintetizzare, ma che devono essere assunti necessariamente con la dieta.

In Helix Aspersa gli aminoacidi essenziali più presenti sono: lisina, leucina, valina.

Consumando 10 chiocciole (100 g circa), si copre il 30% del fabbisogno giornaliero di aminoacidi di un uomo adulto di 75 chili di peso.

I grassi insaturi rappresentano il 75% del totale (contro il 5% del bovino), tra questi i polinsaturi ne coprono il 57,4%.

Il grasso contenuto nel corpo è soprattutto di origine strutturale, non di deposito.

La scarsa concentrazione di grassi saturi a catena corta o media è un vantaggio per chi ha problemi legati al colesterolo.

I grassi polinsaturi favoriscono l’espulsione del colesterolo attraverso le vie biliari e sono utili per chi è affetto da diabete, ha una iper trigliceridemia e ipercolesterolemia.

Il valore energetico delle chiocciole è molto basso e si aggira intorno alle 80-90 kCal/100 g di prodotto.

Sono un’ottima riserva di Sali minerali in quanto li assimilano da diverse fonti, tra cui il suolo.

In esse si trovano concentrazioni elevate di Calcio: 200 g di chiocciole provvedono al fabbisogno giornaliero di una donna in gestazione.

Il Ferro è presente in buone quantità che risultano simili a quelle del bovino.

Il consumo di 100 g di chiocciole è in media in grado di soddisfare il fabbisogno giornaliero di vari elementi, tra cui il Rame e lo Zinco.

La sostanza utilizzata nel settore cosmetico è la bava prodotta dalla varietà Helix Aspersa, la specie di lumaca più diffusa nel bacino mediterraneo.

La lumaca produce due differenti tipi di bava, una interna e una esterna. Il muco interno è prodotto dal sistema riproduttivo.

La bava della lumaca consiste in una secrezione ricca di proteine ad alto peso molecolare. Pare che queste secrezioni siano ricche di antiossidanti e acido ialuronico.

La lumaca è un ermafrodita insufficiente, ovvero possiede sia l’apparato riproduttore maschile che quello femminile. Per la riproduzione necessita di un intervento di un suo consimile: i due individui durante l’accoppiamento fecondano e rimangono fecondati contemporaneamente.

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