Le strade del vino in Abruzzo sono 6. I percorsi partono da una località della costa per salire poi verso la montagna.
– Strada del vino di Controguerra
– Strada del vino Colline del Ducato
– Strada del vino Colline Aprutine
– Strada del vino Tremonti e Valle Peligna
– Strada del Vino Colline Teatine
– Strada del Vino Tratturo del Re
L’istituzione de “Le Strade del vino d’Abruzzo” risale alla Legge Regionale n. 101 del 14 maggio 2000, adottata in attuazione della Legge 27 luglio 1999, n. 268, che disciplinava a livello nazionale il quadro di riferimento dello strumento. L’obiettivo della Legge 268/99 (art. XX) consisteva “nella valorizzazione dei territori a vocazione vinicola, con particolare riferimento ai luoghi delle produzioni qualitative, attraverso percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, lungo i quali insistono valori naturali, culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole singole o associate aperte al pubblico. Tali percorsi assumono il nome di Strade del vino, e costituiscono strumento attraverso il quale i territori vinicoli e le relative produzioni possono essere divulgati, commercializzati e fruiti in forma di offerta turistica”.
L’itinerario della Strada del Vino Colline Teatine prevede una lunghezza di circa 50 km. Parte dal Mare Adriatico fino ad arrivare al Parco Nazionale della Maiella da dove inizia anche il percorso ambientalistico. Partendo da Francavilla al Mare, la Strada del Vino Colline Teatine, percorre la valle dell’Alento per poi diramarsi verso Chieti e verso Guardiagrele da dove, infine, ritorna verso il mare fino a giungere ad Ortona, attraversando Crecchio ed Orsogna, comprendendo il fiume Moro. Comprende i Comuni di Francavilla al Mare, Tollo, Miglianico, Ripa Teatina, Villamagna, Vacri, Fara Filiorum Petri, San Martino sulla Marrucina, Guardiagrele, Orsogna, Arielli, Poggio Fiorito, Crecchio, Ortona. I prodotti tutelati in questa strada sono il Trebbiano d’Abruzzo Doc ed il Montepulciano d’Abruzzo Doc. (da ARSSA Agenzia regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo)
Per una lettura critica e spunti di riflessione, seppur datato, si rinvia all'interessante pezzo di Fuschi e Di Fabio: freccia in fondo alla pagina.
Più di recente, nel 2017, il Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo ha lanciato "Percorsi" https://percorsi.vinidabruzzo.it/, una piattaforma online che dà l’opportunità di scoprire la Regione verde d'Europa attraverso itinerari tematici andando alla ricerca, bicchiere dopo bicchiere, di nuove cantine e curiosità. Sono circa duecento le cantine che si trovano sparse nell’eterogeneo paesaggio abruzzese segnato dal lavoro dell’uomo, tra mare e montagne, vigne e colline, disseminate dalla Costa dei Trabocchi alle alture aquilane. Un circuito ideale assolutamente da vedere e da vivere.
Il sito vuole essere un innovativo biglietto da visita dell’Abruzzo, che mette a disposizione dei turisti in viaggio sulle strade della regione informazioni turistiche e contenuti artistici e culturali di qualità in un’unica piattaforma online, intuitiva, di fruizione immediata. È sufficiente connettersi per navigare il ricco sottomenu che per ciascun itinerario offre una presentazione con la descrizione della strada e del territorio con le principali località presenti nel percorso; illustra eremi, monumenti, musei, chiese da visitare con riferimenti e indicazioni stradali; un elenco delle cantine con indirizzi e recapiti aziendali e il tipo di servizio che offre ogni struttura (degustazione, ristorazione, vendita al dettaglio, pernottamento, visita in cantina e visita in vigneto); suggerisce dove mangiare con un elenco di ristoranti della zona. Ogni percorso è corredato, insomma, da tutti quei riferimenti ambientali, storici e culturali indispensabili per comprendere e vivere al meglio il territorio e i suoi prodotti, con le dritte dei produttori.
Per il momento sono 10 gli itinerari turistici a disposizione, ai quali presto se ne aggiungeranno altri, ognuno declinabile e adattabile alle esigenze e agli interessi del singolo utente che può utilizzare diversi filtri (mare – montagna – avventura – cultura – relax – natura) per scegliere quello più congeniale alle proprie richieste. La mappa dell’area geografica di riferimento all’interno del sito, per la geolocalizzazione dei punti di interesse turistico delle località attraversate, ne facilita l'utilizzo da parte dei fruitori. Per ora, dunque, si potrà scegliere tra l'Abruzzo delle origini: storia e cultura; Chieti città d'arte; alla scoperta della Costa dei Trabocchi; esplorando la Val Vibrata; gli eremi d'Abruzzo; il Pescara dal mare alle sorgenti; guardando la Majella; il Teramano delle chiese e delle cascate; le meraviglie aquilane; tra scienza e natura.
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L'economia abruzzese per anni ha vissuto la transumanza come il più grande evento socio-economico, che prendeva forma lungo queste direttrici, ancora oggi esistenti, anche se in parte urbanizzate, la più celebre delle quali è il Regio Tratturo L'Aquila-Foggia. Attraversando queste larghe vie verdi, le greggi e i pastori in autunno abbandonavano le montagne abruzzesi per dirigersi verso il Tavoliere delle Puglie e fare ritorno a casa in primavera; lungo il percorso si svolgeva uno scambio di merci tra i pastori e gli abitanti dei paesi. Da sempre, quindi, l'Abruzzo accoglie il più imponente complesso appenninico della penisola, che si estende dalla Maiella al Gran Sasso, e il Mare Adriatico, che si sviluppa per centotrenta chilometri di costa, sabbiosa e rocciosa, barriera naturale sul versante orientale.
Montagne e mare, site l'una di fronte all'altra, caratterizzano la nostra regione più di qualsiasi altra cosa: soltanto un'ora di automobile in Abruzzo per passare dal livello zero a 2000 metri, dalla brezza marina alla frescura dei monti, da un buon pranzo con pasta, carne e formaggi a una leggera cena di squisito pesce. Nel mezzo un territorio movimentato dalle colline morbide, con lievi pendenze, e un sistema complesso di altopiani, il più esteso d'Italia, reso incantevole dal verde dei boschi e dalle colture agrarie, che lo colorano come un dipinto di rara bellezza.
Perciò un viaggio in Abruzzo si baserà sul connubio tra turismo e enogastronomia, quello che oggi si chiama enoturismo e che è la strada migliore da percorrere per far conoscere i nostri prodotti, il loro legame con il territorio e la presenza umana, fattori che rafforzano l'immagine delle produzioni agroalimentari e le rendono uniche e irripetibili.
Visitare le belle cantine e scoprire anche l’architettura contemporanea che sempre più si può trovare tra le campagne sperdute, a dare nuovo valore estetico al territorio. Le cantine, i nuovi centri di cultura e di incontro, nonché punti di riferimenti per l’economia locale, che sempre più si aprono volentieri al pubblico per proporre visite guidate che partono spesso dai vigneti per concludersi, passando per alti livelli di tecnologia, con degustazioni di diversi vini.
I vini che definiamo a carattere "regionale", in quanto prodotto su gran parte del territorio vitato abruzzese, sono il Montepulciano d'Abruzzo, il Cerasuolo d'Abruzzo, il Trebbiano d'Abruzzo, oggi affiancati dalle riscoperte dei bianchi Pecorino, Passerina, Cococciola, Montonico.
Ad essi si aggiunge un prodotto tradizionale, il Vino Cotto, tipico dell'Italia centrale, con radicate tradizioni in Abruzzo e nelle Marche. È un prodotto che ha una lunga storia che si fa risalire ai Greci, tramandato poi ai Romani e mantenuta intatta nei secoli, fino ai nostri giorni. La produzione di vino cotto viene fatta adottando procedure tecniche differenti. Il risultato finale non è tanto dovuto alle caratteristiche dell'uva di partenza, quanto al processo tecnologico seguito. Purtroppo il Vino Cotto non ha mai avuto una legislazione specifica, come invece ha ottenuto il Marsala, che ne regolamentasse la produzione come prodotto vinicolo, come in effetti è. La Regione Abruzzo, attraverso l'A.R.S.S.A., ha inserito il Vino cotto nell'Atlante dei Prodotti tradizionali abruzzesi, approvato dal Ministero.
Per "Prodotti agroalimentari tradizionali" s'intendono "quelli le cui metodiche di produzione e conservazione si ritengono tradizionali in quanto risultano consolidate nel tempo in un determinato territorio, comunque per un periodo non inferiore a 25 anni.
Il vino cotto è un vino da dessert con una gradazione alcolica variabile secondo la tecnica di produzione e il periodo d'invecchiamento. Il colore varia dal rosso ambrato al rosso granato, l'odore è intenso con chiare note di ossidato, diremmo "marsalato" con chiaro riferimento al vino liquoroso siciliano. Al gusto si presenta normalmente dolce, per la presenza di residuo zuccherino, ma con una buona e piacevole nota acida e sapida, e un retrogusto leggermente amarognolo.
Lo sviluppo di questo prodotto tradizionale è legato negli ultimi anni alle iniziative di un Consorzio di produttori di Roccamontepiano (CH) e di alcuni produttori teramani, nonché a diversi studi sviluppati dall'Università di Teramo.
L'abbinamento è quello con i dolci secchi della pasticceria abruzzese, come quelli che hanno un ripieno di marmellata d'uva, in Abruzzo chiamata "scrucchiata", le nevole (di Ortona), li cille pijene o le sfogliatelle di Lama dei Peligni, i bocconotti frentani, ma anche le Sise delle monache (tipiche di Guardiagrele) o il Parrozzo si abbinano bene". (Fabio Pietrangeli, Maurizio Odoardi, L'Abruzzo della vite e del vino).
Letture consigliate
M. Fuschi, A. Di Fabio, Le strade del vino in Abruzzo: una mancata occasione di promozione e sviluppo territoriale, 2012.
Fabio Pietrangeli, Maurizio Odoardi, L'Abruzzo della vite e del vino, D'Abruzzo Edizioni Menabò, 2017