A zonzo nel mondo dell'argilla, i calanchi, il tratturo e le case di terra... sotto gli occhi, la Maiella, il Gran Sasso e il mare!
C'è un luogo poco lontano da Chieti, dove il Tratturo Magno attraversa un'area ricca di calanchi, in un panoramico saliscendi tra i campi coltivati che tanto ha da raccontare al viaggiatore attento. Dopo aver valicato la catena del Gran Sasso, il tratturo scende verso sud e verso il mare. Tra Chieti e Bucchianico percorre un crinale arioso che guarda da un lato la montagna, dall'altro il mare. Da qui prende il via la nostra avventura verso i pinnacoli e le sculture argillose delle erosioni calanchive, le "rughe di terra" che segnano inconfondibilmente il paesaggio rurale della nostra amata regione.
Le Ripe dello Spagnolo hanno calanchi monumentali.
L'itinerario consente di osservare da vicino questi splendidi e sinuosi monumenti della natura (le Ripe dello Spagnolo sono un SIC/ZSC dal 1995), costeggiandone le pareti alla base, per perdersi poi nel meraviglioso labirinto argilloso, e andare a toccare con mano e a curiosare sulle peculiarità di questo ambiente.
Le architetture di terra cruda si alternano con quelle di pietra e mattoni, testimonianze preziose del patrimonio rurale che caratterizzava la vita sociale delle campagne abruzzesi prima dello sviluppo industriale dell'ultima metà del secolo scorso, testimonianze che il tempo sta cancellando e che il CeDTerra (Centro di Documentazione permanente sulle case di Terra Cruda) della vicina Casalincontrada tenta invece di tutelare e valorizzare a fini culturali e turistici, rilanciandone il riuso anche a scopo abitativo.
Per lunghi tratti, l'itinerario è adatto anche agli appassionati del nordic walking.
Racconto della giornata, a cura di Claudia Di Nardo - Abruzzo Parks
“Torniamo a zampettare tra gli amati calanchi...
Nel regno dell'argilla, tutti costruiscono usando l'argilla! Madre Natura, i sapiens...
... e anche gli insetti!
Più che le rughe di terra o le unghiate del diavolo, ci vedo artistiche sculture dell'acqua, i pinnacoli di Gaudì, le torri di avvistamento dei fortunati abitanti del cielo!
Mimmo ci racconta tutto sui marasciuoli (fiori bianchi), ce ne sono in gran quantità!
In cielo poiane e aironi guardabuoi, a terra cinghiali e.… noi!
Le zampe sono belle infangate, ma non pulitele, abbiamo altri calanchi da visitare... e più da vicino!!
Adoro i calanchi di Scoppetta, sia per le meravigliose formazioni argillose, sia perché con poco impegno si riesce ad entrarci!!
A esplorarli da vicino... a toccarli con mano!!
C'è un bel sole e un bel calduccio,
l'esposizione a sud li rende accoglienti soprattutto in inverno.
Ci divertiamo ad arrampicarci fin dove si può, a perderci tra i pinnacoli
... mentre Mimmo si gode il panino in compagnia di Willy, il suo cane.
Il terreno è asciutto… e non cede sotto le zampe.
Nei fossi troviamo comode scalette, per arrivare a guardare i pinnacoli anche dall'alto!
Viene voglia di mettersi a fare un pisolino,
... accarezzare... annusare...
... e anche assaggiare!! Salati questi calanchi!!
Una poiana fa i suoi giri nel cielo... sei tu la padrona di casa?
Non preoccuparti... mangiamo un panino, anzi un panone...
... e andiamo via!
Noi torniamo nel canneto, Willy preferisce fare un tuffo nel ruscello!
Saliamo verso la vetta del nostro itinerario
... e incontriamo una nonnina gentile, che si gode il sole in compagnia di un gatto.
"Da dove venite? Dove andate?".
"Beati voi! Io non posso più camminare!"... anche se detto in dialetto avrebbe suonato meglio.
Le chiediamo chi fosse mai questo "spagnolo", ma non sa rispondere.
Incontriamo altre case di terra,
ce ne sono molte in questa zona.
Qualcuna è stata ristrutturata, ma la maggior parte non se la passa bene.
Abbiamo attraversato uliveti...
... vigneti...
... e ancora uliveti, con il ronzare ipnotico delle api nelle orecchie
... una bella campagna!
Sand'Andonie, proteggila tu!!”
