di: Abruzzo Marrucino

I calanchi

imponenti monumenti naturali

Bucchianico

Nelle nostre colline particolarmente interessanti sono le diffuse e complesse forme di erosione calanchiva, che rappresentano un tratto caratteristico del paesaggio. Favorite dal clima umido e da una stagione asciutta sufficientemente lunga, tipici dell’Italia centro meridionale, sono determinate da processi di alterazione superficiale del suolo.

I calanchi sono, infatti, il risultato di lente dinamiche morfogenetiche, scaturite da un complesso intreccio di fattori geologici, strutturali, climatici ed anche antropici.

Eventi piovosi intensi e prolungati nel tempo possono denudare completamente i versanti che diventano sede di erosione per ruscellamento diffuso. Ai fenomeni superficiali possono associarsi anche fenomeni più profondi che coinvolgono il substrato argilloso. Si creano quindi nicchie di distacco sulle quali può facilmente impostarsi un fitto reticolo drenante che l’azione delle acque superficiali contribuisce ad approfondire.

I calanchi, separati da crestine di argilla, si dispongono di solito a gruppi, organizzati in sistemi di vallecole minutissimi confluenti in alvei maggiori. Quando si formano dei solchi in terreni argillosi l’erosione rapidamente si accentua, le incisioni si approfondiscono e si allungano a ritroso, ramificandosi e moltiplicandosi. Questo fenomeno può estendersi ad interi versanti, cosicché questi vengono profondamente suddivisi da una rete di vallecole, separate da strette creste.

 

Le precipitazioni meteoriche, a causa della bassissima permeabilità dei terreni limoso-argillosi, alimentano essenzialmente il ruscellamento superficiale e, solo in misura molto ridotta, l’infiltrazione nel sottosuolo. La pioggia asporta le lamelle di argilla staccate dal disseccamento e le trasporta in sospensione. Questa situazione conferisce all’acqua una notevole capacità di erosione, che tende ad approfondire il solco lungo l’asse delle vallecole. Il regime termo-pluviometrico, caratterizzato da una piovosità concentrata nel periodo fine autunno-inizio primavera, con una lunga stagione estiva secca, favorisce il fenomeno.

Queste condizioni climatiche inaridiscono il suolo e fessurano lo strato superficiale, soprattutto nei versanti esposti a Sud che sono, infatti, soggetti ad un più rapido disseccamento delle argille dopo le piogge, con conseguente formazione di scagliette superficiali, facilmente asportabili dalle successive precipitazioni.

Per contro, i versanti esposti a Nord, data la maggiore umidità, presentano solitamente una copertura vegetale più abbondante che determina una protezione del suolo, per cui i fenomeni erosivi sono meno accentuati.

La scarsa vegetazione nelle aree calanchive viene considerata da diversi studiosi causa, ma anche effetto, delle morfologie calanchive.

Da ciò si deduce che un’altra condizione importante per la genesi dei calanchi è l’acclività dei versanti: pendenze tropo basse determinano generalmente un colamento lento del terreno; su versanti eccessivamente acclivi, l’acqua dilavante può avere scarsa presa e, inoltre, potrebbero instaurarsi fenomeni franosi in seguito all’elevata acclività.

Lettura consigliata:

I calanchi. Caratteristiche delle morfologie calanchive, Cesare Crocetti e Adriana Cavaglià

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