di: Anna Crisante

Video sulla Festa dei Banderesi

Un documento per riattivare la memoria profonda

Bucchianico

Nell’ambito del programma 2023 della Festa dei Banderesi – Le Some di S. Urbano, che si è svolto dal 18 al 23 giugno a Bucchianico, è stato proiettato un vecchio filmato sulla sfilata, a cura della Pro Loco. Girato nel 1963 dal padre del medico del paese Luigi Salvatore, si inserisce in un’operazione meditata per recuperare la memoria storica, evidente già nel titolo della manifestazione, che quest’anno è stato affiancato con “Le Some di S. Urbano”, significato più storico.

Un’operazione culturale con l’obiettivo preciso di “riattivare la memoria profonda”, come spiega l’architetto Giuliano Di Menna, storico e socio della Pro Loco di Bucchianico: “un filmato che rinvigorisce e ci riporta alla nostra emotività. Le foto storiche sono un documento che può essere letto in tanti modi, ma comunque attiva la memoria. Nella contemporaneità ci stiamo isolando, c’è un inquinamento sociologico e la perdita del senso della vita; abbiamo meno tempo per il contatto con gli altri, perciò la riscoperta dello stare insieme è una necessità. Questo è un filmato in cui è visibile la genuinità di quel tempo, è senza pretese ma bellissimo: si vede che le donne con i canestri partecipano per il gusto di stare insieme.

Si sta pensando di programmare più appuntamenti per raccontare la festa, le some, “lu ramajètte”, il tema dei carri. I riti hanno un profondo significato: il canestro con i fiori, simbolo di vita e fertilità, è un donativo, dono al Santo e alla comunità, è la vita che continua e si rigenera. La bambola è un invito alla fertilità. Il pane e il vino sono un riferimento liturgico, ma anche pratico. Il tarallo - pizza di Sant’Urbano – veniva conservato anche nelle madie per devozione, ma a maggio c’era più fame, il cibo vecchio scarseggiava e il nuovo raccolto non c'era ancora stato. Il cibo aveva la sua importanza in un periodo in cui bisognava stare in forze per la mietitura a mano, quindi aveva anche questo significato. Il resto è gioiosità ed esaltazione della pacificazione tra bucchianichesi e chietini che si scontrarono in una guerriglia dispettosa, e a volte pure molto dannosa".

Il giovane Alessandro Donatucci ha restaurato il filmato: “questo ha un forte valore per l’identità culturale che non è immutabile, ma va vista come un continuo costruirsi. In 60 anni la festa è cambiata, anche se rimane ciò che ci accomuna, che preserva l’identità culturale per conservare l’identità collettiva”.

Alla proiezione, che si è tenuta lunedì 19 giugno presso il teatro comunale di Bucchianico, è intervenuto anche Gianluca Di Pasquale presidente della Pro Loco: “la Festa dei banderesi è spontanea, non viene organizzata soltanto per una rievocazione storica. È una festa fatta per amicizia e devozione al Santo. Spero che si continui a fare memoria, da tramandare ai nostri figli”.

Nell’ottica dello sviluppo turistico del territorio, è utile lavorare sull’identità del luogo che si rivela attraverso i gesti della sua comunità, salvando l'invisibile. Il contatto rinnovato con le cose che le appartengono svela l’essenza dei suoi valori da custodire e tramandare al suo interno, ma genera anche una felicità da trasmettere al visitatore, che lo riconnette al proprio mondo interiore.

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