di: Adamo Carulli

Roccamontepiano accende il fuoco propiziatorio per la Festa dell'Avvento

Troviamo mercatino, dolciumi, zampogne, artigianato

Roccamontepiano

Arriva la festa dell'Avvento al Natale e Roccamontepiano accende il suo fuoco propiziatorio.

Una festa diventata tradizione, quella che a Roccamontepiano celebra l'arrivo del periodo dell'Avvento al Natale.
Domenica prossima (1 dicembre), nel centro urbano San Rocco, prenderà avvio il rito dell'accensione del fuoco con tanto di benedizione, festa eno-gastronomica e mercatino natalizio a partire dalle ore 10,00.

Il Comune, le associazioni roccolane, gli espositori e i commercianti del paese pedemontano della Maielletta hanno ricreato da un decennio, attorno al fuoco che verrà benedetto da Padre Francesco Iannamico  parroco di San Rocco, una festa popolare e tradizionale con tanto di musica itinerante, stand gastronomici dei ristoranti e pizzerie del paese, mercatino dell'artigianato e dei prodotti enogastronomici.
Da sfondo anche l'animazione per bambini, la banda musicale itinerante e gli zampognari che accompagneranno l'arrivo di Babbo Natale che accoglierà i più piccoli per consegnare loro caramelle e consentire la foto di rito.

"La festa dell'Avvento é il primo degli appuntamenti che apre la stagione festiva natalizia a Roccamontepiano - afferma il sindaco Dario Marinelli -. Sono bastate alcune edizioni, in questo primo decennio, per aver creato una tradizione legata ai fuochi propiziatori solstiziali che in altre realtà limitrofe si svolgono in occasione della festa dell'Immacolata". E prosegue: "é questa l'occasione per incontrarsi, mangiare qualcosa, fare divertire i bambini ma anche annunciare, con il fuoco, la festa più grande dell'umanità e cioè il Natale, luce del mondo e rinascita".

La festa popolare si concluderà in tarda serata con accompagnamento musicale itinerante, buon cibo e qualcosa di caldo come vin brulé e vino cotto roccolano.

L'intera amministrazione e la macchina comunale sono i promotori della manifestazione e per l'occasione si anticiperà anche l'accensione delle luminarie che si aggiungeranno a quelle delle famiglie residenti nell'area dei festeggiamenti, lungo il percorso del Parco pubblico Falcone-Borsellino e in Via Roma, nel centro urbano del paese.
Qui, all'imbrunire, verranno anche accesi alcuni piccoli fuochi propiziatori che ricordano come il tempo dell'Avvento sia attesa per la luce del Santo Natale.
Quella dei fuochi invernali, anche nella tradizione abruzzese, annuncia il periodo che si avvicina al solstizio del 21 dicembre.
Tra riti pagani e culto cristiano, il rapporto è molto stretto e i falò di questo periodo hanno incarnato nella vita agro-pastorale del territorio pedemontano della Maielletta, un profondo legame con gli aspetti benefici del fuoco purificatore.
Nell’area ai piedi della montagna sacra si diramano due fondamentali tradizioni a cui si è legata la vita contadina roccolana.
Non è un caso che Sant’Antonio Abate, protettore degli animali e del fuoco, si festeggia alla vigilia del 17 gennaio con l’accensione, anche in paese, di fuochi purificatori come “le farchie”. La seconda invece avviene il 23 giugno con i fuochi di San Giovanni Battista (solstizio d’estate).

Con il fuoco dell’Avvento, invece, si apre il periodo dell’attesa al Natale e del continuo accorciarsi delle giornate.
In altre realtà limitrofe vi sono i “focaracci dell’Immacolata” dell’8 dicembre.
La prima domenica dell’Avvento, qui a Roccamontepiano, si apre il periodo dell’attesa e la nascita di Gesù secondo i canoni della ritualità liturgica cristiana e il fuoco diventa il viatico purificatore per celebrare la rinascita del sole con il solstizio d’inverno e la ciclicità della stagione nuova che riparte con il “Sole Invictus” e le giornate che torneranno a riallungarsi fino al 21 giugno.

Insomma, sacro e profano incrociano, anche in questa festività roccolana, i propri caratteri aggiungendo al falò in piazza le radici di una vera e propria festa popolare e tradizionale con tanto di gastronomia invernale, mercatino, dolciumi, suono di zampogne e musica popolare.
Per molti aspetti essa é una festa spontanea senza molti clamori che però, negli ultimi anni, ha ripreso vigore grazie all’esposizione di piccoli produttori di artigianato artistico ma anche di deliziosi prodotti enogastronomici come salumi, formaggi, miele, olio, tartufo, confetture e conservati, vino e l’immancabile vino cotto e mosto cotto.
 

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