Sabato 21 dicembre, alle 18.00, presso il centro urbano San Rocco e il parco "Giovanni Falcone e Paolo Borsellino", torna a Roccamontepiano la tradizione natalizia con la sacra rappresentazione del Presepe Vivente, dopo vent'anni dalla sua ultima edizione.
Per tutti gli anni '80 e '90 del secolo scorso e i primi del 2000, l'intera comunità roccolana si ritrovava attorno alla capanna di Betlemme, magistralmente collocata in località "la Grava", a ridosso del centro urbano.
La Pro Loco, da sempre organizzatrice di questo evento, con il patrocinio e sostegno del Comune di Roccamontepiano, vuole far rivivere la tradizionale manifestazione con le capanne, il castello di Erode, le botteghe artigiane, l'oasi del pozzo, la casa dell'Annunciazione e l'accampamento dell'esercito romano nell'arena naturale di quel sito, collocato al di sopra del centro urbano, dove fino al 1765 sorgeva l'antica Roccamontepiano.
Un modo straordinario e unico per far rivivere anche il paese andato distrutto a causa di una apocalittica frana e in cui persero la vita oltre 500 paesani.
In questa nuova riedizione, seppur spostata di un centinaio di metri presso il nuovo parco pubblico "Falcone-Borsellino e gli agenti di scorta" in località San Rocco, la Pro Loco, unitamente alle Associazioni, la Parrocchia San Rocco e di Santa Maria De Lapide, ha voluto riproporre questa nuova prima rappresentazione in un luogo più intimo e attrezzato, con luci e aree già definite.
"Sarà un'edizione nuova, bella ed emozionante, che farà rivivere la sacralità del Natale in un'epoca dove sembra essersi smarrito il più profondo significato della nascita di Gesù", asserisce Valentina Di Nardo della Pro Loco roccolana e curatrice dell'evento.
A supporto dell'iniziativa il primo cittadino del paese pedemontano della Maielletta, Dario Marinelli, afferma: "La mia generazione è quella che ha sempre partecipato al presepe roccolano. Sono passati tanti anni e quei bambini sono diventati adulti e genitori. Oggi sono emozionati, alla pari dei propri figli, nel poter essere di nuovo protagonisti della più bella storia della nostra umanità, insieme ai propri piccoli. Celebriamo così la nascita di un uomo venuto al mondo, tra mille difficoltà e cattiverie. Aldilà di chi crede o meno, il Natale è un periodo di profonda riflessione su ciò a cui l'umanità dovrebbe tendere, come la pace, la convivenza e l'aiuto verso chi più è in difficoltà".