di: Abruzzo Marrucino

Il forno di comunità sostenibile e tecnologico

Per incontri conviviali a risparmio energetico

Casalincontrada

18/09/2024

Durante la XXVIII Festa della Terra di Casalincontrada, appena conclusa, è stato realizzato un forno di comunità nel borgo di case in terra cruda di Malandra Vecchia. Il laboratorio è stato guidato da Enrico Poggiali, esperto della terra cruda, delle sue caratteristiche e ricercatore dei nuovi usi tecnologici di questo materiale primordiale. L'esperto tiene laboratori di terra cruda nell'arcipelago di Zanzibar, in Tanzania.

Vari elementi, oltre la terra cruda, hanno concorso alla realizzazione del forno che vuole riattivare le relazioni tra persone: materiali vecchi e nuovi, tecniche tradizionali e ricerche tecnologiche.

Su una base di 25 cm si alternano strati di mattoni cotti, bottiglie di vetro usate come isolante, cenere per chiudere gli spazi e creare l’isolamento termico, sale per togliere l’umidità e accumulare calore. Il sale è stato ricoperto da un pavimento di terrapaglia battuta sulla quale sono stati posizionati i mattoni refrattari.

Per realizzare la cupola si è intessuto uno scheletro di listelli di canna Arundo Donax. È stata, poi, utilizzata terra con sabbia silicia, e non calcarea perché questa avrebbe formato i calcinelli, grumi di calce in grado di spaccare la volta. La parte superiore della prima volta - di 12 cm nella parte bassa e 6 cm nella parte alta – è stata ricoperta di terrapaglia per l’isolamento termico, favorito dai vuoti che si creano al suo interno.

In tutta la volta, tra la prima e la seconda cupola, sono stati posizionati 16/20 m lineari di tubo pet, utili in futuro per scaldare l’acqua di una vasca/piscina da poter collegare al forno. La terrapaglia è stata ricoperta da un intonaco di terra cruda, a sua volta ricoperta da malta di coccio pesto che i romani utilizzavano all’interno delle cisterne, malta idraulica che impedisce all’acqua di infiltrarsi.

Il forno può funzionare anche con l’uso di tecnologie alternative:

all’interno del forno, nella parte inferiore, verrà posizionata una batteria che accumula energia elettrica tramite un pannello installato all’esterno, che alimenterà le luci a suo corredo. In questo modo tutta l’area del forno acquisterà di sera un’atmosfera conviviale.

Sarà un pannello fotovoltaico a fornire l’energia ai 10 m lineari di luci a led per un totale di circa 50 watt, che grazie alla batteria di accumulo potrà illuminare l’area per il tempo necessario alle feste di comunità. Anche per questa caratteristica il forno favorirà l'aggregazione tra le persone.

La canna fumaria, una maschera apotropaica realizzata con argilla semire invetriata che tiene il calore fino a 1000 gradi, è stata chiamata “Malandrino” per richiamare il nome del borgo Malandra.

Il forno è stato studiato e realizzato per avere, oltre all’alimentazione a legna, una alimentazione esterna a gas che gli arriverà tramite una bocca aperta all’occorrenza. Il riscaldamento a gas raggiungerà la volta che per irraggiamento scalderà il piano. Lo stesso riscaldamento potrebbe avvenire anche tramite una stufa pirolitica che invece di bruciare la legna e fare la fiamma, fa bruciare i gas che vengono sprigionati dalla legna. Questa soluzione porterebbe a un ulteriore risparmio energetico in quanto la legna per bruciare impiega poco tempo, invece questi gas durano fino a 5 ore, lì dove la legna ne dura mezza. Con circa cinque chili di legna può essere scaldata tutta la volta, inoltre può essere utilizzata anche della legna erbosa che si trova in campagna. Alla fine rimarrebbe del biochar, materiale carbonioso ottenuto per degradazione termica, risultato della combustione della legna, che può essere utilizzata come fertilizzante per le piante.

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