di: Anna Crisante

Il dr Dani Mouawad dal North Carolina al CedTerra per amore della terra cruda

Il suo costruire ecologico come modello di guarigione

Si respira ancora una volta aria internazionale al CedTERRA di Casalincontrada, solido punto di riferimento per chi, appassionato, studioso o ricercatore, vuole scoprire nuovi aspetti sul costruire in terra cruda. Il carattere prevalentemente rurale dei manufatti abruzzesi, la loro tipologia e lo stile generalmente uniforme, emergono sempre più come una locale declinazione man mano che esperti con esperienze all’estero portano le loro competenze. Ciò che però accomuna il lavoro che si sviluppa intorno al Centro di Documentazione di Casalincontrada e quello dei portatori di saperi nuovi è l’idea di fondo che l’impiego di materiali naturali in architettura sia necessario per uno stile di vita in grado di contrastare le emergenze climatiche e ambientali, insieme a una prospettiva di innovazione rispetto all’esistente.

Questa comunione di intenti è emersa anche con la visita del dr Dani Mouawad, pediatra, antroposofo e specializzato in Medicina integrata, ispirato dal come il mondo naturale modella la coscienza umana. Di origini libanesi, residente in North Carolina, Stati Uniti, il 7 marzo scorso ha fatto tappa al Centro di Documentazione sulle case di terra cruda (CedTERRA) del Comune di Casalincontrada, dove ha incontrato l’architetto Gianfranco Conti, storico esperto della terra cruda.

Successivamente, in una tavola rotonda istituita in municipio, insieme all’architetto Conti e alcuni tecnici, ha incontrato il sindaco di Casalincontrada Vincenzo Mammarella e il vicesindaco Gabriele Adriani per uno scambio e condivisione di conoscenze. Nel corso di questo viaggio-studio sta visitando le costruzioni in terra cruda presenti sul territorio del piccolo paese in provincia di Chieti.

Dani Mouawad, fondatore della ONG Ecoheal, ha una lunga esperienza nel campo delle costruzioni sostenibili e dell’abitare ecologico. Fondando e gestendo una clinica nel sud della Louisiana per oltre un decennio, ha visto gli impatti sulla salute dei bambini e delle famiglie povere derivanti da abitazioni tossiche e povertà. Ha, quindi, sviluppato un sistema di costruzione con materiali naturali, prevalentemente in terra cruda, che riduce significativamente gli agenti inquinanti e i costi di manodopera, rendendo la costruzione in terra una realtà finanziaria accessibile. E quando si è trasferito a Chapel Hill ha costruito per la sua famiglia una residenza con materiali naturali, sostenibili e salutari.

Un modello da esportare

tavola rotonda a Casalincontrada

Nel processo di progettazione dell'Ecoheal Center, Mouawad ha ideato un sistema di formatura in terra (EFS) e la muratura in terra ingegnerizzata monolitica (MEEM) che rendono la costruzione in terra una realtà economica, bella, fattibile e duratura per tutti. Il suo desiderio è esportare il sistema in altre zone del mondo, soprattutto nelle realtà più povere, in una crescente crisi ecologica e finanziaria. Negli ultimi anni ha perfezionato la sua tecnica, immaginando e iniziando a costruire un microvillaggio, modello di costruzione in terra cruda, reso finanziariamente accessibile grazie all’avvio di una rete all'interno della quale i residenti cooperano.

“Mi piace l’innovazione – ha detto Dani durante una nostra intervista – che progetto osservando il mio più grande maestro, la natura, che ci può dare più di quello che può offrire la tecnologia; studio lo spazio e la geometria sacra, che si basano sulla natura: ci si deve rivolgere ad essa per fare stare bene le persone”.  

Il dr Mouawad si inserisce all’interno di una corrente di pensiero che si sta facendo strada e che vede l’abitare come una sfida di innovazione sociale che attiva soluzioni trasversali, compreso il rinnovamento energetico: si possono costruire edifici sani e piacevoli da abitare senza ricorrere alla ventilazione meccanica, all’aria condizionata, al riscaldamento. Grazie alla ventilazione naturale, la progettazione bioclimatica permette di ridurre al minimo il consumo energetico.

“Le pareti in terra battuta – continua Dani - contribuiscono ulteriormente alla protezione del microbioma interno e della sua necessaria biodiversità. La grande quantità di terra, un'immensa massa geotermica, fornisce una notevole regolazione termica e dell'umidità. Queste caratteristiche creano una temperatura interna stabile, nonostante le drastiche oscillazioni delle temperature esterne: da qui l'affermazione, comune a diverse culture, che l'edilizia in terra è calda in inverno e fresca in estate. I nostri test hanno evidenziato un blocco dei campi elettromagnetici fino a dieci volte superiore rispetto allo spazio esterno corrispondente. È evidente che la termoregolazione è costante, indipendentemente dalle stagioni, dalle precipitazioni, dal vento, dall'ombra e dalla durata dell'esposizione al sole”.

Man mano Dani acquisiva competenze: “ho realizzato il progetto ma ci voleva una metodologia, quindi ho iniziato a lavorare sul senso della comunità e sull’importanza dell’esperienza umana. Costruire in terra cruda è un rituale per restaurare la parte più profonda del sé, mentre le case che abitiamo nell’età contemporanea, le loro forme e l’uso degli spazi, ci rendono egoisti. Per esempio, in una casa di forma circolare l’atteggiamento di chi la abita diventa inclusivo, è la casa stessa che invita all’umiltà, che ci riporta all’origine da cui proveniamo, ci avvicina alla nostra parte interiore. Per avere un cambiamento nella realtà, bisogna avere una trasformazione di coscienza e per trasformare la coscienza bisogna cambiare l’esperienza, che coinvolge materia, tempo, spazio, energia. E se desideriamo una trasformazione dobbiamo chiederci qual è la nostra relazione con questi elementi. Lo spazio fisico ci invita a capire varie dimensioni e quale si adatta a noi, ci indica anche come usare il nostro tempo, quale qualità vogliamo dargli”.

La Medicina antroposofica

Centro Ecoheal, il tetto vivente

Da queste parole si evince la filosofia steineriana del pediatra che sostiene la medicina antroposofica, ampliamento della medicina convenzionale, che integra strategia terapeutica e medicinali in uso. L'obiettivo cui tende questa medicina è quello di collocare la malattia e la guarigione all'interno di un contesto individuale e sociale. La medicina antroposofica concepisce l’uomo come una unità inscindibile di corpo, anima e spirito. In questo senso, guarire la malattia non è un gesto paragonabile a un'azione singola, isolata, un'azione che richiede una reazione positiva che sia possibilmente anche immediata. Guarire qualcuno, nell'ottica antroposofica, vuol dire condividerne l'universo interiore, toccarne la parte fisica e quella meno tangibile, anticipando quella che sarà poi la visione olistica. Quest’ultima, come fa Dani, può essere applicata anche sugli edifici e coinvolge funzionalità, benessere, consumo energetico, relazioni economiche, sociali e culturali, manutenzione e durata. Tutto il suo operato è orientato a trovare risposte ad alcune domande:

-come garantire un futuro, anche dal punto di vista finanziario, alle prossime generazioni?

-come accelerare le fasi di costruzione in terra cruda?

-quali sono le normative che rendono questi manufatti corrispondenti alla legislazione del luogo in modo da essere certificati?

Il fine è sempre la guarigione ecologica. Le microcase dei villaggi da lui progettati sono basate sul principio della "casa curativa" che imita la saggezza della natura, promuove la salute, protegge l'ambiente e migliora i rapporti sociali, con l'accessibilità economica alla base.

La residenza di Mouawad

Centro Ecoheal

La residenza di Mouawad, completata nel 2017, è costruita in paglia compressa e bagnata di argilla. Un progetto abitativo complesso e integrale, adatto a una famiglia di 6 persone, che risulta come una fusione di scienza spaziale, ecologia, geometria e uso di erbe medicinali, e che è stato presentato su Green Builder Magazine nel 2014 per gli obiettivi raggiunti nel design ecologico. La maggior parte del legname e dell'argilla provenivano dal terreno di costruzione. Le pietre e le rocce locali formavano gli arredi urbani per sentieri e muri di contenimento. Tre cisterne fungevano da muri di contenimento e da riserva d'acqua piovana che veniva incanalata partendo dal tetto e filtrata tramite un sistema a vortice che fornisce anche irrigazione e scarico wc. L'utilizzo di risorse locali, come legname, terriccio, sottosuolo, rocce e pietre, riduceva significativamente i costi.

Lo spazio interno delle abitazioni risultava privo di tossine e di emissioni di gas, contribuendo al miglioramento della salute e riducendo significativamente le spese mediche. La salubrità dell’aria ha inciso sulla qualità del sonno, che a sua volta ha determinato un miglioramento nell'efficienza lavorativa riducendo al minimo le giornate lavorative perse.

Il design dell’edificio presenta 12 lati, si fonda su archetipi mitologici, geometria sacra e distribuzione della sezione aurea, sostituendo lo schema della verticalità con quello orizzontale per ricordarci la necessità di connetterci gli uni con gli altri. Si legge la necessità di enfatizzare l'umanità e accogliere la natura nel design architettonico. L'edificio, situato all’interno di un bosco, risulta privo di tossine e gas poiché le pareti sono realizzate in argilla e paglia chiara, intonacate con calce, e tutte le superfici in legno sono sigillate con olio di lino.

Il Tetto, sempre di terra, è vivente con l’applicazione di un semplice sistema di filtraggio dell'acqua e un facile accesso per la coltivazione delle piante. I molteplici vantaggi del tetto vivente sono: il riutilizzo dello strato superficiale del terreno dopo la livellatura del terreno; l’aumento dell'isolamento termico; la diminuzione della frequenza di sostituzione del tetto; il giardinaggio verticale e la produzione orticola; il mantenimento dei prodotti fuori dalla portata degli animali selvatici, come i cervi; la protezione del tetto dalla caduta di rami; la riduzione del deflusso dell'acqua. Gli elementi principali che costituiscono lo spazio interno sono terra, sabbia, calce, legno, paglia, lolla di riso e olio di lino. Oltre al fatto che lo spazio interno è praticamente privo di gas e sostanze chimiche, l'argilla fornisce un effetto disintossicante, abbinato alla capacità di resistenza alle muffe della calce.

Successivamente Dani Mouawad si recherà in Belgio per realizzare un altro progetto legato alla terra cruda.