di: Anna Crisante

Adamo Carulli neo presidente dell'Associazione Produttori Vino Cotto d'Abruzzo

Abbiamo importanti progetti

Roccamontepiano

Agosto 2023

Adamo Carulli è il neopresidente dell’Associazione Produttori Vino Cotto d’Abruzzo. È stato eletto a luglio scorso per il suo secondo mandato. È stato lui, infatti, il primo presidente dell’Associazione, nel lontano 2006, e per questo si può affermare che ne è l’anima storica. Anche come rappresentante istituzionale – è stato infatti sindaco di Roccamontepiano dal 2002 al 2012 e dal 2017 al 2022 – ha sempre seguito e stimolato il percorso di riconoscimento e valorizzazione del Vino Cotto. Troppo giovane per avere ricordi personali sulle tradizioni legate al vino cotto, questo prodotto entra nella sua personale narrazione con un regalo che ha ricevuto in occasione della nascita del figlio, una botte in ceramica da 5 litri da aprire nel giorno della sua Prima Comunione. Del vino cotto, Carulli conosce praticamente tutto e Abruzzo Marrucino lo ha intervistato per ricostruire la storia istituzionale più recente di questo importante prodotto del territorio e per conoscere i progetti futuri dell’Associazione:

“L’Associazione Produttori Vino Cotto d’Abruzzo è stata costituita nel 2006, sull’onda della riscoperta e valorizzazione del vino cotto, che iniziò intorno all’anno 2000, quando Giovanni Legnini era sindaco di Roccamontepiano.

La prima riunione per parlare di vino cotto fu tenuta nel 1999 a Ripa Teatina dai giornalisti gastronomi Ugo Iezzi e Mario D’Alessandro, con la partecipazione del sindaco Legnini, per organizzare la realizzazione del Lunario di Chieti dell’anno 2000, dallo stile conviviale e allegorico, da dedicare interamente al Vino Cotto. L’attenzione cominciò a focalizzarsi intorno alla lunga tradizione di produzione di vino cotto del paese di Roccamontepiano. In seguito a questo incontro, fu edito un libricino dal titolo “Tutti cotti per il cotto” e fu programmata la prima Festa del Vino Cotto in contrada Pomaro, che si tenne nel 2001 con un concorso enologico sui vini cotti del territorio.

Durante il mio primo mandato di sindaco di Roccamontepiano, nel 2006, ho avviato un lavoro di collaborazione con il GAL Maiella Verde per valutare gli studi di fattibilità per il finanziamento del prodotto “Vino Cotto” e per organizzare l’Associazione Produttori Vino Cotto d’Abruzzo che si è costituita nello stesso anno con presentazione dello Statuto in piazza. Fui eletto presidente dell’Associazione in qualità di sindaco, come segno di impegno dell’Amministrazione verso un progetto dalle grandi aspettative e che avrebbe potuto cambiare le sorti del settore vinicolo del nostro territorio. Subito dopo, l’Associazione ha partecipato con le bottiglie di Vino Cotto al Vinitaly, ormai liberi dalle restrizioni di Legge cadute con il riconoscimento di “Prodotto della tradizione agro-alimentare abruzzese” dato al Vino Cotto nel 2003. Ho svolto le funzioni di presidente fino al 2014, quando è subentrato Camillo Conti, rimasto in carica fino a luglio scorso. In un’alternanza di ruoli, sono stato eletto di nuovo presidente dell’Associazione.

Il periodo a cavallo tra le due presidenze è stata la fase in cui si è concretizzata la realizzazione del Centro di produzione del Vino Cotto, entrato in funzione nel 2015 in contrada Terranova. Oggi l’Associazione conta una cinquantina di iscritti, per la maggior parte produttori. I soci si sentono i custodi di una tradizione e si mostrano molto attivi nell’organizzazione delle iniziative. Una gestione oculata di tutto ciò che gira intorno al vino cotto può influire sul reddito dei produttori, delle loro famiglie e dell’intera comunità. In quest’ottica, una ventina di produttori hanno aderito alla Cooperativa del Vino Cotto, tramite la quale usufruiscono del Centro di produzione tecnologicamente avanzato e si tengono aggiornati sul Disciplinare di produzione del Vino Cotto d’Abruzzo da rispettare.

Col mio nuovo mandato, l’Associazione Produttori Vino Cotto d’Abruzzo si pone come obiettivi: il consolidamento del recupero, valorizzazione e custodia della tradizione; una più incisiva narrazione intorno al vino cotto; ricerca e catalogazione delle testimonianze della cultura contadina e popolare; realizzazione di un archivio fotografico, audiovisivo e di documenti scritti per fissare le testimonianze di vicende familiari passate e di chi è ancora in vita, da conservare e custodire in un locale attrezzato, insieme al censimento sulle produzioni di Vino Cotto e una banca dati.  

Abbiamo un progetto sul “Cammino del vino cotto” che attraversa le abitazioni storiche partendo da contrada Giancola con “Casa Volpe”, casa in terra cruda recuperata dal Comune di Roccamontepiano con un finanziamento del Masterplan per l’accoglienza turistica e per valorizzare il vino cotto con un allestimento ad hoc. Casa Volpe dovrebbe essere anche il punto di arrivo dopo un percorso ad anello di circa 2 chilometri, che collega la collina con il crinale che va da contrada Pomaro a contrada Terranova. Come in un Centro di educazione ambientale, si passa tra vigne e uliveti scoprendo erbe e piante, su un tratto del tratturo Centurelle-Montesecco raccontando la transumanza, a Colle Cerrone scorgendo i calanchi e incrociando anche un tratto dell’anello che sta realizzando Abruzzo Marrucino TerrAccogliente. In un secondo momento si può aggiungere un tratto di percorso per raggiungere il parco turistico con area pic-nic di Montepiano. Il Cammino, accompagnato da racconti popolari, comprende tre tappe in strutture pubbliche, tre elementi identificativi del territorio: a Pomaro per visitare il Museo della tradizione contadina con assaggi enogastronomici tipici; a Terranova per visitare il Museo Lisio, con narrazione dell’evoluzione della tessitura sul territorio, e il Centro di produzione del Vino Cotto; nel centro turistico Casa Volpe per degustare il Vino Cotto e conoscere la sua storia”.

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