aus: Abruzzo Marrucino

Pretoro

Il paese di pietra


Il paese (m. 560 - ab. 965), derivante da Castrum Pretorii de Theti, posto a vigilanza del valico tra il territorio peligno con quello frentano, è di origine altomedioevale. Con le case di pietra raccolte intorno allo sperone su cui si innalzano i ruderi del castello Cantelmo, offre una splendida vista sulla valle del fiume Foro, punteggiata da una serie di mulini ed opifici azionati dalla forza dell’acqua.
La chiesa più antica è quella di San Nicola costruita sulla viva roccia. Di impianto romanico, presenta però un prospetto seicentesco con nartece ad unico fornice, grande arco lievemente rialzato e porticato laterale che immette all’interno di aspetto barocco. Vi si custodiscono una Pietà di terracotta policroma (sec. XVI), una bella Croce di scuola guardiese (sec. XV), la statua di San Domenico abate (sec. XVII) e le porte magnificamente intagliate nel 1630 dagli ebanisti locali, maestri della tra di zione che an cora perdura in tante botteghe.
Di stile neoclassico, con facciata a capanna, portale con bella cornice lapidea, campanile laterale a vela e interno decorato a stucchi, è, invece, la chiesa di Sant’An drea, adibita a parrocchiale.

Ma l’edificio religioso più caro alla devozione dei pretoresi è il santuario della Madonna della Mazza. La tradizione ne assegna l’edificazione “ai cavalieri francesi che andavano alle crociate”, ma più probabilmente appartiene al circuito delle chiese pastorali. Storicamente era una grancia, o per lo meno un punto di sosta, di Santa Maria Arabona. Vi si venera una statua lignea (sec. XV) di Madonna con il Bambino.
Nelle immediate vicinanze si trova il romitorio di Sant’Antonio, sempre di fondazione cistercense, utilizzato come rifugio di montagna.

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